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PROGETTO

MOTIVAZIONE

Dispersione scolastica; empowerment didattico individuale giovanile, adolescenziale e per l’infanzia; preparazione delle prove di verifica di ogni livello e grado; prevenzione del disagio sociale; reazioni all’emarginazione e all’isolamento; prevenzione contro l’abbandono scolastico e i comportamenti antisociali e devianti; arricchimento delle competenze didattiche; valorizzazione delle risorse umane; sostegno e intervento socio-assistenziale in connessione con l’ambiente-scuola; inserimento organizzativo didattico; socializzazione e creazione dello spirito in team; costruzione di un ponte generazionale; scambio reciproco di competenze tra esperti e professionisti; trasferimento di segmenti di sapere specialistico; condivisione e interscambio intergenerazionale; supervisione delle attività scolastiche ufficialmente svolte in classe (sillabo, curricolo, programma); sviluppo degli stili di apprendimento; competenze linguistiche, extralinguistiche, sociolinguistiche e metalinguistiche; tecniche didattiche all’avanguardia; tecnologie e metodi comunicativi.

 

FINALITA’

  • Analisi della motivazione che porta alla dispersione scolastica di ogni singolo caso

  • Analisi pianificata per una corretta acquisizione delle life skills

  • Tamponamento delle emergenze giovanili di vario livello

  • Miglioramento degli stili di apprendimento: sensitivo, socio-affettivo, cognitivo

  • Crescita sociale e psicologica dell’adolescente

  • Regolarizzazione delle fasi di sviluppo nell’età evolutiva

 

OBIETTIVI

  • Crescita culturale nella sua totalità comprensiva di competenze affettivo-cognitive

  • Approfondimento del senso di fiducia per se stessi e autostima

  • Completamento della propria formazione

  • Relazione tra pari

  • Autorevolezza e responsabilità

  • Autocontrollo e autogestione

ATTIVITA'

Si osservano i comportamenti allo scopo di individuare, “agganciare” o “farsi agganciare” dai ragazzi che stanno vivendo situazioni di disagio, che mostrano di aver bisogno di un aiuto o che lo richiedono, spesso anche indirettamente. Le attività dei mentori che operano nell’ambito della rieducazione dell’istruzione sono molteplici e agiscono solitamente nei classici luoghi di aggregazione giovanile, come scuole, ritrovi dei quartieri periferici, centri sportivi e ricreativi, nel seguente modo:

a) avviano i contatti iniziali volti ad ascoltare in modo non giudicante o colpevolizzante, a stabilire fiducia reciproca e a stimolare il desiderio di aprirsi e chiedere sostegno, gestendo queste vicinanze con molta attenzione e discrezione;

b) sviluppano azioni e situazioni finalizzate a far crescere un rapporto significativo e duraturo, e a proporre modelli di comportamento individuali e sociali alternativi, che lo portano a elaborare autonomamente e realizzare un nuovo progetto di vita;

c) stabiliscono le regole, i compromessi e si confrontano quando necessario, sugli atteggiamenti non allineati al percorso didattico deciso all’inizio e intrapreso insieme;

d) affiancano e accompagnano il giovane-mentee nei momenti più complessi;

e) individuano e coinvolgono nelle azioni di sostegno altre potenziali figure parenterali vicine, che esercitano un’influenza positiva, utili per definire un quadro dettagliato della sua personalità;

f) forniscono informazioni e suggerimenti operativi su tutto ciò che può essere di aiuto in senso lato, in risposta alle domande e alle richieste esclusivamente attinenti l’ambito scolastico, per superare i malesseri e le situazioni di particolare emergenza;

g) si informano su tutto ciò che riguarda il giovane e il suo mondo, inclusi contesti e interessi, utilizzando tutti gli accorgimenti possibili per elaborare strategie di comunicazione e di coinvolgimento mirate e credibili, per trovare un terreno comune di incontro e stabilire o mantenere relazioni;

h) agiscono per trovare la propria collocazione all’interno della rete di relazioni dell’adolescente, instaurando un rapporto che non sia invasivo, ma costruttivo e di stimolo, e far sì che non ci si senta giudicati, ma ascoltati e compresi, senza perdere credibilità di fronte ai suoi coetanei;

i) si mantengono costantemente aggiornati sui temi inerenti i disagi giovanili, le nuove tendenze, le reti sociali e le risorse del territorio (servizi pubblici e privati specializzati) e utilizzano i canali comunicativi, mettendoli a disposizione della famiglia, se necessario.

MARISOL - MENTORING SCHOOL Project "ONE-TO-ONE"

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