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DISTURBI MENTALI POST COVID

Benché in tutti i Paesi le conoscenze sull’impatto della pandemia sulla salute mentale siano ancora limitate e perlopiù derivate da esperienze solo parzialmente assimilabili all’attuale epidemia, come quelle che si riferiscono alle epidemie di SARS o Ebola, è verosimile che la domanda di interventi psicosociali aumenterà notevolmente nei prossimi mesi e anni. L'investimento nei servizi e in programmi di salute mentale a livello nazionale, che hanno sofferto per anni di limitati finanziamenti, è quindi ora più importante che mai. Gli ultimi mesi hanno comportato molte sfide, in particolare per gli operatori sanitari, gli studenti, i familiari dei pazienti affetti da COVID-19, le persone affette da disturbi mentali e più in generale le persone che versano in condizioni socio-economiche svantaggiate, e i lavoratori i cui mezzi di sussistenza sono stati minacciati. L’impatto economico sostanziale della pandemia può infatti ostacolare oltre che i progressi verso la crescita economica anche quelli verso l’inclusione sociale e il benessere mentale. Numerosi studi mostrano che la perdita di produttività lavorativa è tra i principali determinanti della cattiva salute mentale.
“Salute mentale ed emergenza COVID-19”, istituito con decreto del Presidente dell’ISS ad aprile 2020, si è promosso un programma di intervento per gestire l’impatto dell’epidemia di COVID-19 sulla salute mentale e un Programma di intervento per la gestione dell’ansia e della depressione perinatale nell’emergenza e post-emergenza COVID-19. Entrambi i programmi erano mirati a garantire la presa in carico delle persone con disturbi psichiatrici o a elevato rischio di disturbi d’ansia e depressione. In particolare, per quanto riguarda il programma di salute mentale perinatale, (che comprende uno screening e un intervento precoce di dimostrata efficacia) si è proposto di adattarlo per agevolarne l’integrazione, nell’attuale situazione di emergenza, nell’ambito dei diversi programmi di intervento a livello regionale. Il Centro, inoltre, ha fornito indicazioni per la gestione dei bisogni dei familiari di pazienti ricoverati in reparti ospedalieri COVID-19.
Per quanto riguarda la presa in carico della cittadinanza in generale e la gestione dell’ansia e dello stress derivanti dall’isolamento e dalla paura delle conseguenze della pandemia, il Centro ha fatto una valutazione sullo stato dei servizi telefonici di primo e secondo livello, stilando due Rapporti che raccolgono raccomandazioni e criticità in materia importanti per la gestione di successive ondate pandemiche o per altre situazioni emergenziali. 
Il Centro è attualmente impegnato con il ministero della Salute e le principali società scientifiche nel campo della psichiatria in un’indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi di salute mentale dall’inizio dell’epidemia, per verificare se ai pazienti sia stata offerta la continuità delle cure e con quale modalità. La rilevazione, che sarà rivolta a tutti i Dipartimenti di Salute Mentale sul territorio nazionale, sarà importante per riorganizzare la presa in carico e l’assistenza alla luce del permanere delle condizioni emergenziali.

 

MARISOL - MENTORING SCHOOL Project "ONE-TO-ONE"

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