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INCLUSIONE SCOLASTICA DISABILI

L’inclusione scolastica degli alunni disabili è un elemento fondante della scuola, oltre che un principio stabilito dalla Costituzione italiana. Negli ultimi decenni si sono fatti significativi passi in avanti dal punto di vista dell’organizzazione normativa e della didattica inclusiva, tuttavia ci sono vari punti critici fotografati dall’Istat e il lavoro da fare per una scuola veramente inclusiva è ancora tanto. Nel 2009 vengono poi trasmesse dal Miur le “Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”. Si tratta di un documento normativo con un forte impatto sui criteri organizzativi dell’inclusione,  che per certi versi può quindi rappresentare un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione dell’integrazione scolastica in Italia.
Dal punto di vista dell’approccio al tema della disabilità, in sintesi, si prende a riferimento il modello del International Classification of Functioning (ICF) elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001. Si adotta quindi un approccio di tipo “ecologico”, ovvero che dà primaria importanza ai fattori contestuali e relazionali; la disabilità viene ad essere il risultato dell’interazione tra la condizione di salute di una persona e il contesto in cui si muove, che è conformato da fattori ambientali e fattori personali. La prima parte del documento ripercorre quindi l’inclusione scolastica italiana per introdurre il concetto di contesto come risorsa.
Nella seconda parte delle Linee Guida si tocca il tema dell’organizzazione, collocando l’inclusione scolastica all’interno del processo di decentramento. Si insiste quindi sull’importanza di piani di lavoro locali e provinciali, della collaborazione tra istituti scolastici ed enti locali e sulla necessità di fare rete tra scuole nel territorio. Il ruolo inclusivo che deve avere la scuola viene invece trattato in maniera approfondita e dettagliata nella terza e ultima parte. In primo luogo, si definisce l’autonomia amministrativa delle scuole in una dimensione di subordinazione ai principi normativi vigenti sul tema dell’integrazione scolastica. Una funzione strategica spetta al Dirigente Scolastico, che però deve attuare in un’ottica di corresponsabilità con tutto il gruppo classe. A tal proposito, le Linee Guida chiariscono che il professore di sostegno non deve essere visto come l’unica figura a cui viene delegata l’inclusione delle persone con disabilità. Al contrario, sono tutti i docenti a dover prendere in carico il processo di insegnamento-apprendimento e di valutazione delle persone con disabilità.  Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) diventa quindi il documento di riferimento in cui tutto il progetto educativo viene organizzato e calibrato in base alle esigenze dello studente. Tra i soggetti coinvolti nella stesura del PEI, oltre ai docenti della classe, all’insegnante di sostegno e alle strutture sanitarie che seguono lo studente, c’è anche la famiglia. Infatti, nel processo d’integrazione in generale, viene assegnata una inedita centralità al coinvolgimento della famiglia del ragazzo. Questo è sicuramente l’ultimo -ma non meno importante- aspetto trattato nel documento riguardo il tema dell’inclusione scolastica.​

MARISOL - MENTORING SCHOOL Project "ONE-TO-ONE"

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