MARISOL - MENTORING SCHOOL
"ONE-TO-ONE"
MOBBING
Si definisce mobbing il comportamento consistente in una serie di atti, anche se singolarmente considerati eventualmente leciti, che hanno lo scopo di perseguitare un lavoratore per emarginarlo e spingerlo a presentare le dimissioni. Il mobbing, in altre parole, non è che un processo sistematico e voluto di cancellazione della figura del lavoratore che viene portato avanti attraverso una continua eliminazione dei mezzi e dei rapporti interpersonali che sono necessari al lavoratore per svolgere la sua normale attività lavorativa.
Si deve trattare di una condotta considerata nel suo complesso lesiva della dignità professionale e umana del lavoratore, dignità da intendersi sotto l’aspetto morale, psicologico, fisico o sessuale. Quanto questo comportamento è realizzato dal datore di lavoro o comunque da un superiore nei confronti di un dipendente prende anche il nome di bossing o mobbing verticale. Può accadere, invece, che questa pratica illecita venga realizzata da alcuni lavoratori nei confronti di un loro collega ritenuto da emarginare per i più svariati motivi: politici, etnici, razziali, di orientamento sessuale ecc. In questo caso il fenomeno viene anche definito mobbing orizzontale. Perché sussista il mobbing, quindi, non è sufficiente un singolo atto ma è necessaria una pluralità di situazioni.
Questi comportamenti devono essere tutti finalizzati alla persecuzione del lavoratore per ottenerne le dimissioni, a prescindere dal fatto che l’obiettivo venga o meno raggiunto. Per questo motivo, il mobbing non va confuso con il semplice demansionamento.
Il demansionamento, infatti, consiste nell’assegnazione del lavoratore a compiti e mansioni inferiori a quelli che gli spetterebbero in base al suo inquadramento.
Certamente il demansionamento è un atto che normalmente viene utilizzato all’interno delle pratiche di mobbing dal momento che il lavoratore viene ad essere deprezzato professionalmente. Tuttavia la semplice assegnazione a mansioni inferiori non è di per se sufficiente a consentire di ritenere sussistente una ipotesi di mobbing che prevede una pluralità di atti che intesi nel loro complesso diventano lesivi della dignità umana e professionale del lavoratore.